Impermanenza

Tiziana Di Marco

3/21/20222 min leggere

Bisogna tornare alla caducità della vita, alla biodegradabilità delle cose nel nostro quotidiano, non solo perché il nostro pianeta ne soffrirebbe meno, ma sopratutto per fare pace con noi stessi, con la nostra profonda natura cambiante e per ricominciare a percepire l’impermanenza in tutto ciò che tocchiamo e viviamo, per far sì che la morte in senso lato o figurato, non diventi spaventosa ma sia parte del cambiamento costante di cui facciamo parte. E per questo è necessaria.

E invece no ci aggrappiamo con gli artigli e con i denti per mantenere tutto esattamente come è.

Non siamo mai aperti veramente al cambiamento, e uscire da quella zona di comfort è talvolta troppo spaventoso, ma là fuori c’è un cambiamento luminoso che ci aspetta… si hai letto bene, CHE CI ASPETTA, a noi, TUTTI INSIEME, esseri umani di questo pianeta meraviglioso. Le cose non cambieranno là fuori se non iniziamo a cambiare noi dall’interno. Se non iniziamo a scoperchiare tutto quello che puntualmente nascondiamo sotto il tappeto per paura, per vergogna o anche solo per incomprensione.

E proviamo ad accettarle queste emozioni come parte del nostro bagaglio emotivo che ci rende vulnerabili e perfetti cosi come siamo.


Una grossa pulizia karmica sta avvenendo dentro ad ognuno, puoi decidere di osservarla e starci dentro oppure di continuare a girarti dall’altra parte con un’altra scusa che ti deresponsabilizza dalla tua stessa vita di cui tu sei l'unico direttore di orchestra.

Guardarsi dentro è difficile e doloroso, lo so. Non lo si può fare in una settimana, e forse non lo si può veramente fare da soli, è il percorso di una vita intera e io lo sto capendo e accettando solo adesso.


Le guerre, i virus e tutto ciò che non funziona non sono altro che la manifestazione di noi stessi, dei tabù delle nostre famiglie, delle nostre relazioni tossiche, del bigottismo nel quale abitiamo da decenni che anche se tutti lo vedono nessuno ha coraggio di cambiarlo, siamo sempre a ri-immettere gli stessi schemi: quelli che abbiamo subito e che poi non abbiamo curato con il giusto amore o la giusta attenzione.


Eccoci cari umani di questo pianeta, siamo nel momento perfetto per invertire la rotta, ma dobbiamo davvero iniziare dal nostro piccolo giardino di Vita per innescare un circolo virtuoso intorno a noi.

La realtà che ci circonda è sempre lo specchio di ciò che ci accade dentro. Quindi anche se è difficile accettare le guerre e le pandemie, sappiate che se continuano a presentarsi è perché noi siamo in guerra con noi stessi, e con la nostra vera natura. Se arriva un virus che colpisce i polmoni, l’universo ci ricorda che non stiamo respirando e non stiamo ascoltando il mondo con la sola delicatezza che i nostri sensi riescono a darci. I sensi sono lì proprio per guidarci, e invece non facciamo che reprimerli, non gli diamo mai il giusto valore ma noi siamo quei sensi, e quei sensi ci collegano al Tutto.

Ascoltali.

Ascoltati.

Con affetto

Tanushree in ascolto di se.

La foto è stata scattata dalla magnifica Silvia Cabella, nella splendida oasi naturale che c'è nel luogo in cui vivo.

Ottobre 2021