Let's breath
"Io non so respirare"
Tiziana Di Marco
12/10/20222 min leggere
Quando facevo l'attrice ho scoperto di avere dei problemi alle corde vocali, e fin da quando ero piccola ho sempre sofferto di perdita di voce, raucedine e mal di gola ma nessuno aveva mai pensato di farmi fare un controllo.
Dopo la visita con il foniatra avevo scoperto di avere dei noduli alle corde vocali, e le opzioni erano due: farmi operare o fare sei mesi di riabilitazione con la logopedista. Ho scelto la seconda.
E con mio grande stupore alla prima seduta scoprii che tutti i miei problemi alla voce erano legati ad una "cattiva" respirazione ereditata dalle donne della mia famiglia.
Così da quel momento la conoscenza del respiro ha preso ancora più importanza nella mia vita.
Durante le lezioni, e spesso anche nella vita di tutti i giorni, mi accorgo di quanto poco sappiamo del respiro. E questo post e quelli che seguiranno sull'argomento, è dedicato a tutte quelle persone che arrivano da me dicendo "io non so respirare".
Senza respiro non c'è vita, e per quanto sia un'azione che compiamo involontariamente, capire il suo funzionamento potrebbe aiutarci a gestire volontariamente e efficacemente le nostre oscillazioni interiori e a trasformarlo in un fedele alleato di corpo e mente.
Nell’HathaYogaPradipika si afferma “Quando il respiro è instabile, la mente è instabile, quando il respiro è stabile la mente è stabile”.
Ma partiamo dalle basi: il respiro è quell’atto in cui immetto nel corpo ossigeno ed espello anidride carbonica, attraverso l’inspirazione e l’espirazione.
Il sistema respiratorio e il sistema circolatorio sono strettamente connessi nel “catturare” l’ossigeno dall’esterno e nell’espellere l’anidride carbonica dall'interno.
L’ossigeno viaggia nel sangue attaccato all’emoglobina. Quando i tessuti necessitano di ossigeno, l’ossigeno si stacca dall’emoglobina. Ma, per far sì che questo accada, ci deve essere un certo livello di anidride carbonica. Ossigeno e anidride carbonica sono interconnessi e interdipendenti.
Quando inspiriamo i polmoni si riempiono cercando maggiore spazio nel corpo, la gabbia toracica si espande grazie all'innalzamento delle costole e il diaframma viene spinto verso il basso e con lui anche i visceri, e quando espiriamo (ciò dovrebbe avvenire passivamente) i polmoni si svuotano e questo riporta il diaframma e i visceri nella sua posizione naturale, perciò se portiamo una mano sopra la pancia potremmo sentire un leggero movimento. Questa è come dovrebbe funzionare la respirazione naturale.
Ma non sarà scontato sentire tutto questo mentre siamo con la schiena eretta, sopratutto se non ho mai portato attenzione al mio respiro e al suo funzionamento, perciò vi propongo un piccolo esercizio per una settimana 5/10 minuti al giorno.
Provate a sdraiarvi per terra in posizione supina con le gambe piegate e i piedi in appoggio, prendetevi qualche istante per collocarvi e abbandonarvi alla forza di gravità, chiudete gli occhi e provate semplicemente a respirare senza voler raggiungere nessuno stato particolare.
Cercate di seguire il respiro visualizzando una sfera luminosa dentro di voi che sale quando inspirate e che scende quando espirate. E state in ascolto.
Quali sensazioni percepisco?
E' piacevole? O mi sento in affanno?
Come sto?
Da quando mi sono riconnessa al mio respiro le mie corde vocali sono guarite, non ho più perso la voce o avuto problemi di raucedine, anzi la mia voce è cambiata completamente e finalmente il respiro è diventato un alleato.
Let's Breathe!


Pic by Tracey Stevens @thehealingpoint._
